Una mano sull’anta aperta dell’armadio, l’altra che accarezza la barba sul mento.
Ma che @#!*@ sono venuto a cercare?
Ormai ne sono sicuro, c’è un sortilegio sul mio armadio. Appena lo apro si attiva il maleficio e non mi ricordo cosa stavo cercando. Se faccio uno sforzo esagerato e mi torna in mente, non lo trovo: si nasconde.
Poi arriva mia moglie e in un secondo entra in camera, infila il braccio nell’armadio, prende qualcosa e me lo mette in mano.
Sguardo di sufficienza: “ecco i tuoi pantaloni neri, erano lì sotto i tuoi occhi”.
Non sono le forze oscure a cospirare contro di noi, è la nostra mancanza di attenzione che ci limita nelle cose più semplici e ci rende degli ebeti con la bocca spalancata.
Crediamo di essere dei super calcolatori in grado di processare tutte le informazioni che ci servono, contemporaneamente.
Ma non è così.
Abbiamo la straordinaria capacità di concentrare tutte le nostre risorse su qualcosa degna di nota e analizzarla in modi estremamente complessi. Ma mentre lo facciamo, siamo ciechi e sordi a tutto il resto.
Questa è una cosa da tenere in considerazione quando vuoi che gli altri si interessino a te o a qualcosa che hai da proporre.
Come me davanti all’armadio, sono degli ebeti a bocca aperta concentrati su qualcos’altro che non sei tu.
Un po’ come i bagni dell’Oktoberfest quando hai un bisogno urgente, sono occupati. Devi bussare ed aspettare che ti venga aperta la porta.
Dopo aver condiviso l’articolo di “Fiere di settore: cosa portiamo a casa?” si è aperta una discussione con alcuni membri del mio gruppo “Piccoli Medi Imprenditori Milano”: le fiere funzionano si o no?
La fiera infatti è uno dei posti in cui chi sa attirare l’attenzione dei passanti ottiene risultati, mentre gli altri stanno a guardare.
La maggior parte degli espositori si preoccupa solo di prendere lo spazio e allestire lo stand. Pochi altri organizzano qualcosa che attiri i visitatori.
E’ vero che alla fiera ci vanno persone potenzialmente interessate, ma è anche vero che tutti gli espositori sono concorrenti che combattono per portarli via da te.
Ci sono altri milioni di esempi.
Voglio raccontarti questa cosa: per diversi anni il mio sito è uscito tra i risultati di Google per la ricerca “Consulente Web Marketing Milano”.
Cosa succede quando fai questa ricerca? Trovi nella stessa pagina 14 Consulenti Web Marketing contemporaneamente, in concorrenza tra di loro.
Io ho inventato una descrizione che fosse diversa da tutte le altre e che aveva questa struttura: “Consulente Web Marketing – Partner Google – Esperto SEO, Social Media, E-commerce – ☎ 345/0651078 ✉ mirco@mircodiporzio.com”
Era diversa da tutti e attirava l’attenzione per via dei simboli del telefono e della posta. Inoltre la presenza del numero di telefono e della email non c’era in nessun altra descrizione.
Saltava subito agli occhi. Un lavoro brillante, lo so.
Nel giro di alcune settimane, almeno 5 risultati tra i primi 10 avevano la stessa descrizione. Che senso ha? Nessuno, infatti io l’ho cambiata.
Dobbiamo saper attirare l’attenzione, non nasconderci nella massa. (P.S. se fai questa ricerca vedrai che ancora oggi ci sono molte descrizioni che seguono la mia struttura, ho avviato una moda).
Sono sicuro che quello che fai è il meglio che si possa trovare in giro.
Sono sicuro che come lo fai è il modo migliore in cui si possa fare.
Sono sicuro che la passione che ci metti ti rende la persona giusta alla quale affidare il compito.
Ma se non se ne accorge nessuno, non ti servirà a molto.
Se prendi uno stand in fiera, pensa a come far fermare i passanti.
Se vuoi una promozione sul lavoro, assicurarti che le persone giuste lo sappiano.
Se paghi per un annuncio, assicurati che abbia un’immagine ed un titolo che attraggano l’attenzione.
Se fai comparire un sito tra i risultati di Google, assicurati che la descrizione si faccia notare in mezzo alle altre.
Quindi se vuoi tenere un corso, una presentazione di vendita, mostrare la tua arte, farti eleggere Premier o vendere i tuoi prodotti, prima di metterti davanti al tuo pubblico pensa a come guadagnare la sua attenzione.
Mirco Di Porzio è un blogger, un formatore ed un consulente. È uno specialista di acquisizione clienti con internet. Ha creato "PMI Milano", l'aperitivo di networking per piccoli medi imprenditori numero uno a Milano e "Quello Bravo", il primo metodo di marketing per professionisti della consulenza. Ha scritto "Il piano d'azione di marketing per consulenti", presto disponibile su Amazon.